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Torino Jazz Festival con gran festa per la Liberazione e Blitz nei luoghi di cura

Torino Jazz Festival Jason Moran

“Non esiste un jazz, ma mille jazz. E a Torino ci sono tutti”: così il direttore artistico Stefano Zenni ha presentato oggi il Torino Jazz Festival 2025 che si svolgerà dal 23 al 30 aprile (preceduto dall’anteprima diffusa dal 15 al 22 aprile nei jazz club della città): oltre ai Main Events (in prevendita dall’11 marzo) e ‘Jazz Cl(h)ub’, in programma Jazz Talks, Jazz Cinema (proiezioni e produzioni, anche a firma TJF), Jazz Blitz in tutta la città e gli eventi Jazz Special.

Il clou del Torino Jazz Festival 2025

Tra gli highlights il “flamenco criolo” per unire la tradizione iberica a quella africana (uno spettacolo poco rappresentato finora in Italia), i grandi pianisti, diversi jazzisti che hanno scritto pezzi di musica classica, gli interpreti più giovani “orgogliosamente nel cartellone principale” e le due punte di diamante dell’evento: il gran ballo per la festa del 25 aprile “per gioire al ritmo swing della Liberazione2 e il 30 aprile – nella giornata internazionale dedicata al jazz dall’UNESCO – la grande storia di Europe che portò il jazz delle origini. Venti club coinvolti in una “direzione artistica condivisa” e anche i talk in collaborazione con il Salone del Libro Off. Oltre alla Marching Band, grande impatto emozionale promettono i Blitz musicali nei luoghi di assistenza e cura in tutta la città.

Come funzionerà l’evento

Otto giorni di programmazione, durante i quali sono previsti 71 concerti, con appuntamenti in 58 luoghi sparsi in tutta la città. Il “main program” sarà diffuso in ambienti, spazi, teatri e club distribuiti sul territorio urbano, senza un luogo centrale di riferimento. Ospiteranno i concerti: Auditorium Giovanni Agnelli (Lingotto), Bunker, Casa Teatro Ragazzi e Giovani, Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, Hiroshima Mon Amour, MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Teatro Colosseo, Teatro Juvarra, Teatro Monterosa, Teatro Vittoria.

Al TJF XIII suoneranno 289 artisti nazionali e internazionali, dai musicisti emergenti alle grandi figure della scena mondiale. Centrale, come sempre, la qualità del cartellone, al fianco di ben otto produzioni originali TJF: una quantità senza eguali di musica nuova in un singolo festival, a cui si aggiungono la proiezione di un film prodotto dal Torino Jazz Festival, girato nel corso delle edizioni precedenti, e quattro esclusive.

“Libera la musica” è il tema portante di questa tredicesima edizione, a partire dalle sue produzioni originali. Un invito a liberare la musica dalle strettoie dei generi, guardando al suo elemento generativo, dove si può liberare l’immaginazione e inventare percorsi propri, esplorando fra le tante forme della danza (Il Ballo della Liberazione, Flamenco Criollo, Don Karate, la marching band), i grandi pianisti (Moran, Iyer, Pieranunzi, Freitas, Oswald, Rebaudengo, Ortiz), l’elettronica, il jazz classico e swingante (Rava, Di Castri, Benjamin, Moran), il rock (Calibro 35) o i suoni del mondo (Bang, Kouate, Remigi, Flamenco Criollo), il jazz e la classica (Pieranunzi, Pia, Koro, Rebaudengo) e tanto altro.

Gli 80 anni della Liberazione

Il festival celebra anche quest’anno il 25 aprile, nell’anno di questa preziosa ricorrenza, con alcuni appuntamenti da non perdere, a partire da “Il ballo della Liberazione” proprio il 25 aprile. Fra gli omaggi – oltre alla consueta attenzione alla “Giornata Internazionale del Jazz” UNESCO del 30 aprile – verrà celebrato quest’anno un torinese speciale: Enrico Rava, insignito della targa Torri Palatine della Città di Torino con la motivazione: “A Enrico Rava che ha portato la Torino del jazz nel mondo”. Tra gli eventi clou, il TJF celebra la forza liberatrice della Storia con il grande evento “Il Big Bang del Jazz” di Jason Moran, una produzione originale del TJF in esclusiva europea.

Weekend 25-27 aprile: il programma

Venerdì 25 aprile

In occasione del Jazz della Liberazione TJF alle ore 11, un’altra produzione originale del festival al Teatro Vittoria, con la musicista sarda Zoe Pia al timone di un collettivo di giovani percussionisti provenienti dal mondo della classica: Eic Eden inverted Collective di Zoe Pia “Atlantidei”. Tra i vincitori del bando SIAE “Per chi crea 2024” nella sezione “Nuove opere” per il settore Musica, il progetto sarà presentato in anteprima al Torino Jazz Festival 2025.

Le celebrazioni dell’80esimo anniversario della Liberazione proseguono al MAUTO, alle ore 18 e alle 21, con una produzione originale TJF, in collaborazione con Balla Torino Social Dance. Due orchestre in pista per una sfida tra big band come nella Harlem degli anni ‘30: Gianpaolo Petrini Big Band vs JcT Big Band di Valerio Signetto, guida la serata Mirko Volonnino. Il jazz divenne la colonna sonora della liberazione e il ballo del lindy hop l’espressione fisica di quella gioia. Ottant’anni dopo celebriamo la Liberazione con due delle migliori big band torinesi.

In esclusiva per TJF, alle ore 17 al Conservatorio Giuseppe Verdi, Vijay Iyer con Piano Solo”. Il compositore e pianista newyorkese è una delle maggiori novità artistiche prodotte dal jazz degli anni 2000. Dopo premi e onorificenze, si sta imponendo in tutto il mondo per la sua forza innovativa.
Alle 22, all’Hiroshima Mon Amour Jan Bang una produzione originale TJF guidata da uno dei producer e creatore di suoni più amati nel mondo dell’elettronica: Jang Bang Sextet “Alighting”. L’evento, in collaborazione con Jazz is Dead!, è inserito nelle azioni del percorso di candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033

Sabato 26 aprile

alle ore 11 una nuova esclusiva del TJF al Teatro Juvarra con la pianista franco-filippina Margaux Oswald. Un’altra figura emergente del pianoforte internazionale, sulla linea delle proposte del festival alla scoperta di nuovi talenti. 

Alle ore 18 alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani, uno dei più gloriosi gruppi storici del jazz italiano con il trascinante progetto “Nexus Plays Dolphy”, nato dal desiderio di riportare al centro della scena un musicista straordinario, il cui lascito è stato fondamentale per l’evoluzione del jazz.
Alle 21 chiudono la serata al Conservatorio di Torino, Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra Filarmonica Italiana con “Blues and Bach”, da un’idea del direttore e arrangiatore Michele Corcella. Un omaggio al grande pianista e compositore statunitense John Lewis che, innamorato della musica di Bach, intendeva fondere il linguaggio del compositore tedesco con il blues e l’improvvisazione jazzistica, aggiungendo al jazz suoni da world music, swing e colori puri degli strumenti. 

Domenica 27 aprile

Alle ore 11 al Teatro Vittoria, l’ensemble italo-coreano Korale, guidato dalla poliedrica batterista Francesca Remigi, vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2021 e Top Jazz 2022. Nei complessi rapporti tra jazz e musica dell’estremo oriente, Korale spicca come un prodotto nuovo, non assimilabile né nel paradigma americano né nel facile esotismo.

Alle ore 18, al Conservatorio Giuseppe Verdi, l’astro nascente del jazz brasiliano Amaro Freitas crea una musica che è esplorazione della tradizione del suo paese nel progetto “Y’Y”, proposta originale che fonde i ritmi nordestini e la frenesia del frevo con le suggestioni dell’Amazzonia.Al Teatro Monterosa alle ore 21, una produzione originale TJF con Furio di Castri 8 in “Blowin’ in the wind”. Per il suo settantesimo compleanno, l’artista offre al pubblico una riflessione sulla guerra e la pace, accompagnato da un gruppo di strumentisti d’eccezione legati alla sua lunga carriera.